I miei libri

Nomi di piume
Vite straordinarie di scrittori donne, Robin edizioni 2023

Le donne del Novecento con l’ambizione di diventare scrittrici hanno dovuto superare sbarramenti e censure. Essere consapevoli del proprio ruolo, e determinate a difenderlo, non è bastato a farsi riconoscere e rispettare come avrebbero meritato, tant’è che per alcune la notorietà è arrivata solo post mortem

Essere attraenti e apprezzate per l’eleganza a volte ha rappresentato un fattore degradante per la loro credibilità e anche avere una famiglia ha costituito un ostacolo per un avvio sereno di carriera. Ecco che però tutte hanno vissuto un momento scatenante del sentirsi scrittrice: quello in cui ciascuna ha compreso che il suo mestiere era scrivere.

Recensione di “Nomi di piume” a cura di Rinaldo Caddeo sulla rivista on line Script & Books.

Recensione a cura di Francesca Capossele, uscita su Leggere donna, Luglio 2024.

“La discarica degli acrobati sbadati”
Giraldi Editore, Bologna 2011

Dodici racconti che narrano di personaggi brutti, sporchi e cattivi. Personaggi che evitano caparbiamente il contagio con la consapevolezza e sperimentano tutte le menzogne possibili per affrontare il quotidiano.

Al bar alcune amiche, invischiate nei soliti discorsi, si svelano sotto l’effetto di un misterioso siero della verità. Una donna fa i conti col passato. La storia di una famiglia dove nulla è come sembra. Il rapporto tra madre e figlia sfocia nella tragedia. Due donne si confrontano senza incontrarsi. Un viaggio nelle pieghe nascoste dell’infanzia. La maternità rovesciata. Una fiaba trasfigurata. L’esercizio del potere da una prospettiva grottesca. Una storia d’amore, insolita. Un viaggio allucinato nella provincia.
Gli acrobati sono codardi, inadeguati, cercano scorciatoie e normalmente soccombono, ma il mondo intorno a loro è ancora più disorganizzato.

“Il libro delle vergini imprudenti”, Navarra, 2014.

Caterina, Agata, Lucia, Rosalia, Teresa e Chiara, sei protagoniste per un romanzo a 12 mani che indaga l’universo femminile nelle sue mille sfaccettature. Prendendo spunto dalla parabola delle dieci vergini del Vangelo, un omaggio alle donne, un inno all’amore tra i sessi, tra genitori e figli, tra amiche e sorelle. Cinque storie ma un unico intreccio, che lega le donne-sante tra di loro e si regge su due luoghi d’incontro: un blog, creato da Caterina, piattaforma di confidenze e bugie; lo studio di una psicoterapeuta, la dottoressa Chiara, in cui le altre protagoniste s’incontrano, che verrà poi simbolicamente chiuso per chiudere anche il romanzo, con una forte esperienza di esilio volontario della stessa Chiara. Le tematiche trattate sono tipicamente femminili: la maternità, la comunicazione tra l’emisfero maschile e quello femminile,

 

 i rapporti tra genitori e figli, la violenza sulle donne, la rinuncia, i rapporti amorosi. Un interrogativo permane su tutta la struttura: sono davvero vittoriose le vergini prudenti che sanno aspettare e alimentano la fiamma delle loro lampade, o forse meritano più valore le imprudenti che con coraggio affrontano il percorso della vita al buio? Romanzo collettivo di Enzo Di Pasquale, Rossella Floridia, Adriana Iacono, Beatrice Monroy, Muriel Pavoni, Elena Pistillo.

“Veduta di pianura con dame”, la meridiana 2015

Racconti liberamente ispirati alle vite di dieci donne partigiane che dal 1800 hanno contribuito alla storia del nostro Paese in qualità di attiviste (come Giuseppina Cattani, Maria Goia, Maria Luisa Minguzzi), staffette (come Ida Camanzi, Maria Margotti, Benilde Verlicchi), artiste che non declinarono al loro ruolo di fare la resistenza (come Cordula Poletti e Sonia Micela) o, ancora, maestre (come Maria Maltoni e Giovanna Righini Ricci).
Vicende geograficamente collocate in Romagna.

“Fermata al tramonto con cimitero”, Augh 2017

Tre donne, le loro storie. Vite che si sfiorano, inconsapevoli. Che si sfaldano, lentamente corrose dalla quotidianità, dal dolore, dal ricordo di un passato ormai lontano, irraggiungibile se non attraverso il sogno, ricordo sfocato dal trascorrere degli anni. Vera, Anna ed Emma si incontrano al cimitero, in un tempo sospeso come l’irreversibilità della morte sa creare. In questo silenzio immobile si raccontano l’una all’altra, e i minuti sembrano di nuovo scorrere, sebbene a ritroso.

 E tutto sembra ancora possibile. Anche che da quelle fredde lapidi si senta l’eco delle voci di coloro che vi abitano. Ancora vivi nelle anime di chi li ha amati. Oltre la morte e oltre la vita.